Pierbusa Note

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Giovedì, 6 Dicembre 2018

#23 Dicembre
(Racconto sotto forma di pagina di diario per il Laboratorio di Scrittura")

Non mi sono mai saputo adeguare alle regole del gioco e questo lo sa bene chi mi conosce. Avevo accettato uno stipendio da fame per necessità adesso però è arrivato il momento di rompere l’incantesimo e di far capire in ditta che mi devono dare molto di più.
Il Capo, lo Stronzo come lo chiamo io con i colleghi, mi ha spiazzato questa mattina regalandomi un panettone ed una bottiglia di spumante. Chi l’avrebbe detto che Enrico Cecchini, responsabile dell’Ufficio tecnico, sarebbe stato ricompensato con un meraviglioso panettone e una bottiglia?
Lo Stronzo, è sublime nella sua dabbenaggine. Quando parla con me sembra un usignolo con quella voce cretina da venditore di pentole bucate.
“Vieni qui caro Cecchini che le faccio vedere questo nuovo progetto e...gne...gne...gne!”
Brutto cafone che non è altro e perdipiù sposato a una baldracca e socia in ditta che si è fatta la metà dei suoi dipendenti (l’altra metà sono donne). Lei la gran dama!
Il tempo però è galantuomo e sta lavorando a mio favore. Il Capo mostra chiari segni di una precoce demenza senile e qualche giorno fa ha sbagliato un ordine presso un fornitore indicando dieci volte la quantità di risme di carta che ci serviva.
Inizierò con la moglie. Si lei la baldracca. Ho evitato fino ad ora a impelagarmi in una storia con lei. Un po’ perché sono impegnato con Paola, un po’ perché avendo dieci anni più di me per quanto sia curata mi fa un po’ ribrezzo con quei labbroni e quelle tette enormi.
Vediamo se poi non mi apre anche il portafogli. Paola comprenderà e se non lo farà vada a farsi fottere pure lei. Pecunia non olet!

(Le parole in grassetto erano le parole obbligatorie da inserire nel racconto.)

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